COMUNICATO STAMPA
16/07/2024
Federconsumatori Lazio: contrari all’aumento del BIT da 1,50 a 2,00 Euro.
“Data la situazione generale del trasporto pubblico locale e i continui disagi che gli utenti sono costretti a subire, soprattutto in questo periodo, anche a causa dei lavori per il Giubileo, il preannunciato aumento del BIT da 1,5 a 2 euro, non è giustificabile: parliamo infatti di un aumento del 33%. Sarebbe piuttosto auspicabile reperire risorse per ridurre significativamente il costo degli abbonamenti annuali e mensili”. Così, in una nota, Fabrizio Micarelli. presidente Federconsumatori Lazio.
“Un aumento di 0,50 centesimi, anche se potrebbe sembrare esiguo, non lo è affatto per chi utilizza i mezzi pubblici abitualmente – continua -. Rappresenta una spesa aggiuntiva che andrà a pesare comunque sui bilanci familiari, già duramente provati dalla crisi economica, dall’aumento del costo della vita e dalle tasse locali, soprattutto per quelle fasce di popolazioni più deboli e a basso reddito, con un impatto negativo anche sullo sviluppo di una mobilità green e sostenibile. Non è inoltre giustificato né proporzionato alla qualità del servizio offerto. Oltre a una manutenzione insufficiente, a oggi l’utenza si trova infatti a subire disservizi, ritardi e soppressioni di corse o tratte, senza minimamente percepire gli auspicabili e annunciati miglioramenti.
Se gli aumenti, come dichiarato, sono necessari per far quadrare i bilanci della aziende TPL, i costi non possono essere fatti pagare sempre e solo alle cittadine e cittadini residenti nella regione”.
“Il Comune di Roma e la Regione Lazio, a cui spetta la delibera per l’eventuale aumento, devono sollecitare il governo nazionale affinché aumenti e non riduca il finanziamento al fondo per trasporto pubblico locale – aggiunge Micarelli -. E’ altresì arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti con il riconoscimento di Roma Capitale, dopo il via libera del Senato, conferendole i poteri e le risorse di cui sono state dotate le altre principali capitali europee”. “Sollecitiamo infine le istituzioni a coinvolgere nelle decisioni anche le associazioni dei consumatori, affinché si possa ascoltare la voce di questi ultimi, così come viene fatto per la carta della qualità dei servizi – conclude -“.